Compositore e direttore d'orchestra italiano. Iniziò gli studi musicali a
Livorno e li proseguì al Conservatorio di Milano con i maestri M.
Saladino e A. Ponchielli, incoraggiato e finanziato dal conte De Larderel.
Abbandonati gli studi dopo due anni, si stabilì a Cerignola, presso
Foggia, dove diresse la filarmonica e la banda del Teatro Municipale. Dal 1895
al 1903 fu direttore del Liceo musicale Rossini di Pesaro. Esordì come
compositore con l'idillio
In Finlandia (1882), seguito dalla cantata
Alla gioia (1882). La sua fama iniziò con la
Cavalleria
Rusticana (V.), opera in un atto, scritta nel
1890 su libretto di G. Targioni-Tozzetti e G. Menasci, dall'omonimo dramma di G.
Verga. Premiata al concorso bandito dalla casa editrice Sonzogno, la
Cavalleria ottenne a Roma un successo formidabile per l'irruenza della
vena melodica e della vocalità: fu considerata l'opera "verista" italiana
per antonomasia. Il lavoro successivo fu l'
Amico Fritz (1891), che
M. trasse da un soggetto semplicissimo, privo di spunti drammatici e che
egli scelse per controbattere coloro che attribuivano il successo di
Cavalleria al soggetto. Seguirono
I Rantzau (1892),
Guglielmo
Ratcliff (1895),
Silvano (1895),
Zanetto (1896),
Iris
(1898),
Le maschere (1901),
L'amica (1905),
Isabeau (1911),
Parisina (1912),
Lodoletta (1917, su riduzione di Forzano dal
romanzo
I due zoccoletti di Ouida),
Piccolo Marat (1921). Divenuto
ormai celebre,
M. fu chiamato in Austria, Germania e Gran Bretagna a
dirigere i suoi lavori. Nel 1929 divenne membro dell'Accademia d'Italia. Ormai
settantenne scrisse
Nerone (1934), rappresentato nel 1935 alla Scala di
Milano. La produzione non teatrale di
M. è scarsa e di scarso
significato; ricordiamo due
Sinfonie, una
Messa solenne, la musica
per il film
Rapsodia satanica di F.M. Martini e poche altre composizioni
(Livorno 1863 - Roma 1945).